Da Pesaro a Sydney: le sorprese della terra dei canguri

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Giovanni sulla Great Ocean Road. Image: supplied

Giovanni Valentini, classe ’80, nato a Pesaro, dopo una laurea al Politecnico di Milano, si è trasferito a Sydney nel 2010 per partecipare ad un Master in Business Administration presso la Macquarie Graduate School of ManagementHa poi lavorato per quattro anni in consulenza di gestione e ultimamente per alcuni progetti di M&A.

giovale2Qui di seguito trovate ciò che lo ha sorpreso di più durante la sua permanenza in Australia.

Le cose più sorprendenti dell’Australia, secondo un espatriato italiano

La gente cammina scalza
Mi sono sorpreso a vedere la gente che cammina scalza non solamente in spiaggia, ma ovunque – nelle vie principali durante lo shopping o al supermercato facendo la spesa. Ancora più sorprendente e’ stato vedere ragazze, vestite di tutto punto, camminare scalze dopo la serata fuori tenendo le scarpe in mano.
Non essendo una ragazza, non posso parlare per esperienza, ma devo dedurre che in Australia i tacchi facciano più male che nel resto del mondo.

Le persone “sussurrano” durante i meeting
All’inizio ho dato la colpa al mio udito, ma poi mi sono accorto che qui le persone tendono a “sussurrare” i loro commenti durante i meeting di lavoro.
E’ ben noto che gli Italiani sono rumorosi e non si vergognano a far sapere a tutti di essere presenti. Ma dopo aver chiesto piu volte “ Scusa puoi ripetere?” alla fine ho capito che non era un problema delle mie orecchie.
Non so se sia una questione di buone maniere, o di differenti standard di volume. Fatto sta che gli appunti dei miei meeting finiscono sempre per avere molti spazi vuoti.

I feedback non sono diretti
Credo che gli Australiani abbiano sviluppato una raffinata tecnica per dare feedback “indiretti”.
Essendo una persona semplice, in Italia al lavoro mi ero abituato a dire le cose come stavano: “Penso che questo sua giusto, penso che questo sia sbagliato, farei così, non farei cosà”.
Da quando lavoro a Sydney, ho scoperto che raramente le persone al lavoro sono in disaccordo apertamente su qualcosa. E’ un ambiente meno diretto, un sottile gioco di allusioni, evitando di essere troppo diretti e offendere così qualcuno.
Mi viene in mente uno squalo (Australia!) che nuota intorno alla sua preda. E’ un dire senza dire: “Magari potresti considerare anche questo”,”E’ un approccio molto buono – comunque ho visto anche queste altre idee funzionare bene”, e cosi via dicendo.
Quindi, per aiutare i nuovi arrivati: quando sentite gli Australiani dire cosi, quello che intendono e’: “Il tuo lavoro fa schifo”

spiderScarafaggi e ragni dappertutto
Questo può suonare un cliché, ma è molto sorprendente per uno straniero: gli insetti. Tantissimi.

Scarafaggi: moltissimi, ovunque, sempre. All’inizio cercavo senza esito di eliminarli tutti, oggi ho un approccio piu’ filosofico: se non puoi sconfiggerli, fatteli amici.

Ragni: sono rimasto molto colpito nel vedere un Huntsman per la prima volta nella sua enormità; ma non dimentichero’ mai la volta che che stavo guidando la mia moto, quando ho notato all’ improvviso un’ombra scura muoversi sul lato sinistro del casco. Subito e’ stato chiaro che un ragno stava camminando sulla mia visiera, non fuori, ma all’ INTERNO.
Si’, un gigantesco Huntsman ha camminato per circa un minuto sul mio occhio sinistro, mentre stavo guidando a 100 km/h. Ho trovato un posto per fermarmi, ho gettato via il casco e il ragno e’ saltato fuori come in “Alien” di Ridley Scott.
Tipico Australiano.

L’influenza Asiatica e’ sorprendentemente forte
Quando sono atterrato per la prima volta qui sono rimasto sorpreso di quanti Asiatici ci fossero. Specialmente in universita’: sembrava di essere in Cina.

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Photo: Chris Hyde / Getty

La popolazione e’ giovane
La prima cosa che ho notato camminando per strada è che tutti sono giovani, e ci sono un sacco di bambini. Una differenza notevole con l’Italia, paese con uno dei più bassi tassi di natalità al mondo: nessun bambino e capelli grigi ovunque.

La differenza di età è anche molto evidente in ufficio: sono stato felice di scoprire che qui il tuo manager è sulla trentina e che i meeting dei dirigenti sono pieni di facce giovani.
In Italia, a quarant’anni probabilmente si è ancora considerato “un giovane emergente” e i consigli di amministrazione sono pieni di gente che dovrebbe essere in pensione già da vent’anni.
Buon per te, Australia.

La pizza e’ ottima
Ora probabilmente vi aspetterete di leggere le mie lamentele che qui la pizza non e’ buona come in Italia, e’ piu’ questo, e’ meno quest’altro eccetera.
Qui lo dico: la pizza e’ eccellente. Eccellente secondo uno schizzinosissimo standard italiano.
E per quelli interessati, tra gli altri ottimi locali, il mio preferito scoperto di recente è Caracalla ad Haberfield, a Sydney ovest. Dovete provarlo.

Ragazze che tengono il segnale “Rallentare”
Ogni volta che guidate di fianco ai lavori stradali c’e’ sempre una ragazza che tiene il segnale “Rallentare”. Mai un ragazzo. Non lo avevo mai visto prima – infatti non avevo mai visto una ragazza in un cantiere.
Poi mi e’ stato spiegato che in effetti gli automobilisti prestano più attenzione e rallentano veramente se e’ una ragazza a tenere il segnale, anzichè un ragazzo. 

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Marco Di Lauro / Getty Images

La cultura del bere e’ molto più spinta…
Gli Australiani bevono in modo diverso dagli italiani.
Senza generalizzare troppo, in Italia il bere e’ sinonimo di “godersi la serata”, mentre qui per molti significa ubriacarsi marci. Come se non fosse possible passare una buona serata se non ci si sbronza.

Ho scoperto “l’orrore del vuoto”: non puoi avere il bicchiere vuoto per più di 10 secondi che già il prossimo giro ti arriva in mano.
Anche io mi godo i mie drinks, ma sono abituato a bere piu’ lentamente, con delle pause tra un bicchiere e l’altro e non mi vergogno a declinare il prossimo giro.

… e ci sono un sacco di regole
Esistono tantissime regole legate all’alcohol su cosa è ammesso o no fare, in una specie di esagerata reazione di regolamentazione: uomini della security ovunque, non puoi uscire dal locale con il bicchiere in mano, le misure dei cocktail sono tutte calcolate, non puoi fermarti a chiacchierare fuori da un locale o vieni spinto via – e altro ancora.
In questo senso l’Italia e’ molto piu’ rilassata.

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Photo: Cameron Spencer / Getty

Ed infine, gli allarmi anti incendio
Gli Australiani amano gli allarmi anti incendio.
In 30 anni in Europa non ho mai avuto una situazione in cui l’allarme e’ scattato, tutti sono stati evacuati, per poi tornare in ufficio mezz’ora dopo.
Ora sono abituato a un paio di fughe all’anno.
Mi ricordo a Brisbane di essere stato svegliato di soprassalto in hotel alle 4.30 del mattino dall’allarme che gridava “Emergenza, tutti fuori,emergenza tutti fuori”.
Mi sono vestito in fretta, sono corso in strada, e mi sono ritrovato ad essere l’unica persona in vestito da ufficio circondato da gente in pigiama.
“Falso allarme, potete tornare a dormire”: ero troppo sveglio e già vestito, quindi ho deciso di andare dritto in ufficio.

Articolo pubblicato originariamente e gentilmente concesso da Business Insider Australia

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