Armadio Verde – intervista alla co-founder Eleonora Dellera

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Armadio Verde, la piattaforma di e-commerce che risolve il problema degli abiti per bambini inutilizzati – Come funziona Armadio Verde? Semplice: mamme e papà spediscono i vestiti che non utilizzano più per prenderne altri in cambio

I bambini, si sa, crescono in fretta e, con loro, anche la necessità da parte dei genitori – inevitabile – di provvedere frequentemente all’acquisto di vestiti che sostituiscano quelli vecchi, non più “adatti” alle loro misure. Quei capi, ahimè, con i continui cambi di taglie, soprattutto nei primi anni di vita, finiscono nel dimenticatoio e gli armadi delle nostre case traboccano di indumenti che non ci servono più. Il guardaroba dei più piccoli, a differenza del nostro, è in continua evoluzione e ciò ostacola una corretta gestione del “flusso” di nuovi vestitini che acquistiamo e riponiamo, poco dopo tempo, da parte. Una mossa, tra l’altro, non proprio azzeccata per chi deve metter mano al portafogli. Questo è ciò che devono aver pensato Eleonora Dellera e David Erba, genitori e co-fondatori di Armadio Verde, un progetto di marketplace per lo scambio  e l’acquisto di capi per i più piccoli, un’avventura nata inizialmente con l’idea di fare, appunto, swapping attraverso gli stores fisici in Italia e divenuta, in seguito, una piattaforma di e-commerce di grande successo.

Con Armadio Verde è possibile ridare valore ad acquisti fatti, si può dare una seconda vita a capi ancora in perfette condizioni

Eleonora Dellera e David Erba

Per Eleonora e David, la creazione della piattaforma di fashion for kids è nata proprio dalla semplice necessità dei genitori di capire cosa fare dei vestiti che non vanno più bene ai figli. Ma, come funziona Armadio Verde? Semplice: mamme e papà spediscono i vestiti che non utilizzano più per prenderne altri in cambio. Bisogna iscriversi al sito di armadioverde.it, spedire gratuitamente i vestiti, prenotare online il ritiro della busta, scegliendo giorno e fascia oraria. Ad ogni capo spedito viene attribuito un punteggio in stelline che è la moneta di scambio (le stelline vengono attribuite in base alla marca, taglia e tipologia). La consegna avviene in 24-48 ore e il servizio di scambio off erto da Armadio Verde costa cinque euro per ogni vestito scelto. Tanti i marchi di nicchia, italiani o stranieri, fra cui poter scegliere, abiti di collezioni non più disponibili nei negozi e vestitini sartoriali.

«I bambini – spiega Elenora Dellera – sono in continua crescita: da qui, quindi, la necessità di rinnovare il babyguardaroba molte volte all’anno. L’armadio dei bambini si arricchisce velocemente di vestiti acquistati e regalati, messi pochissimo, spesso nuovi. Con Armadio Verde è possibile ridare valore ad acquisti fatti, si può dare una seconda vita a capi ancora in perfette condizioni. Dopo una prima fase di startup – continua – in cui abbiamo fisicamente aperto un negozio dell’usato per bambini su Milano, abbiamo deciso di passare all’online per raggiungere più utenti in tutto il territorio nazionale».

Sono più di 1.500 le mamme e papà che, tra i 25 e i 45 anni, con un approccio al consumo responsabile, scambiano oggi tanti capi di abbigliamento utilizzando la piattaforma e-commerce di Armadio Verde: la collezione di 12mila vestiti è in continua crescita e, soltanto nel 2015, sono stati scambiati circa 20mila vestiti (oltre 100mila visite al mese). A fine 2015, la start-up è stata capitalizzata da importanti fondi di investimento, ottenendo 1,3 milioni di euro, con l’obiettivo di consolidare il modello di business anche in Europa. Tra i venture capital, Innogest, il gruppo L’Espresso, Ligur Capital e A-11. La sharing economy, ovvero l’economia della condivisione, è oggi un modello di marketing in forte espansione, che promuove forme di consumo più consapevoli, basate proprio sul concetto di riuso e della lotta agli sprechi. Sognando un futuro 100% green.

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