Okidoki…c’est plus facile!

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Silvia Bertini è una giovane e dinamica manager di Prato – orgogliosissima d’esserlo – di fronte a me in abito ‘tuttapanna’, capace, con piglio oculato e sicuro, d’aver aperto vari punti vendita ‘Okidoki’ in varie regioni d’Italia, che si stanno espandendo a macchia d’olio.  Nel negozio di Empoli, in Via Pulidori, colpisce la bellezza e pulizia che vi si respira. Osservando i mille capi esposti viene voglia di stropicciarli e ci chiediamo…” ma siamo sicuri che tutta sta roba è usata?”

Sorridono le gentili commesse assieme alla signora Silvia, mentre ella spiega che non si parla di ‘vintage’ bensì negozi dell’usato, dove si trovano capi estremamente selezionati in base alla qualità, in conto vendita debbono essere obbligatoriamente in buono stato, affiancati da accessori vari quali bigiotteria, sciarpe e foulards, nonché buona pelletteria ‘fatta’ di belle scarpe e buone borse. 

L’ascoltiamo mentre spiega le condizioni del ‘ritiro’ del capo, che si distingue per l’estrema pulizia, per essere poi sterilizzato internamente con trattamenti all’ozono che igienizza i tessuti, disinfettando nello stesso tempo negozio, aria e superfici.

“Questo ci ha aiutato e aiuta anche in questa era del Covid, – spiega – assieme a tutte le problematiche avute in ogni settore. Tuttavia, la “marcia “in più di sanificare due volte al giorno nelle pause ordinarie giornaliere, ha fatto scattare ulteriormente la voglia d’entrare per curiosare e soprattutto acquistare. “

Sono molti a vendere?

“Si…decisamente, vista la possibilità di non gettare, regalare, oppure lasciare capi inutilizzati nell’armadio. E quindi nuova vita per loro e per noi! Senza tralasciare che capita anche il ‘nuovo’ con tanto di cartellino, spesso un errore d’acquisto, merce di campionario nuova, ed altro come merce di coloro che per motivi vari hanno chiuso l’attività. Vi si può trovare un’alta gamma d’abiti firmati, come questo splendido Chanel, con grande attenzione all’attualità, vestendo donna e uomo. D’altronde, la possibilità di trovare cose eccentriche, di gusto ed originali, appaga spirito ed anima.”

Presumiamo che la vostra sia una clientela di settore.

“In confronto ai classici mercatini, con tutto il rispetto per loro, amiamo offrire uno spazio ben curato, pulito ed estremamente ordinato. Come può osservare, trova un negozio ‘normale’ adatto ad una fascia di mercato estremamente libera, con prezzi decisamente accessibili.  Non mancando l’occasione d’acquisto di capi bellissimi d’alta sartorialità a prezzi tutto meno che proibitivi!”

Con tanto di estimatori.

“Parlerei di ‘girelloni’, persone che se ne intendono, appassionati del settore che amano scovare, trovando il particolare. Cerca, cerca, sbuca fuori!”

Come vi conoscono?

“In linea di massima le nuove aperture fanno pubblicità principalmente sui social, le nuove frontiere che riguardano tutti noi. Con il sistema del franchising, dopo aver lanciato il negozio di Prato, fu deciso di aprire altri locali, facendo poi pubblicità su un portale. Praticamente un modo per aprirne decisamente molti altri, con un ottimo risultato.”

Inevitabile parlare di prezzi mettendoci pure la concorrenza.

“Certamente! Tendenzialmente nell’usato un capo non dovrebbe mai superare il 30% del valore in sé; questo per significare non il valore per cui è stato acquistato, in considerazione che, senz’altro, ha già fatto la sua bella stagione di saldi. Quindi decisamente costi vantaggiosi rispetto a quelli che si vedono in giro. Spesso e volentieri capitano brand molto interessanti, di buona qualità ed ottima fattura, venduti ad un prezzo molto, molto buono, considerando inoltre che con meno di 10 euro qualcosa di carino si può sempre acquistare. Quanto alla concorrenza…mah, osserverei poca o niente visto che esponiamo cose belle rispettose dell’ambiente a costo equo. Questo per me rappresenta una filosofia di vita, una scelta ecologica che soprattutto i ragazzi sentono decisamente: il motto del non inquinamento, recupero, riutilizzo, inevitabilmente crea un’ottima sinergia. ‘Vinted’ che ormai tutti conosciamo, è un App on – line di concezione diversa per chi come noi, opera nell’usato, sdoganando tuttavia l’immaginario collettivo. In che modo? Sottolineando – nella stima reciproca- d’avere un camerino di prova con possibilità di fare i giusti abbinamenti, toccando i tessuti, ed altro ancora. Sostanzialmente scelte diverse che ognuno valuta a seconda delle proprie esigenze.”

Oggi lei è qui ad Empoli, domani?

“Ah…bella domanda! Nel sud d’Italia, oppure nel nord, oppure ancora nel negozio della mia cittadina. Questo in virtù di buona formazione da ottenere, prima ancora di aprire, con una bella dose ‘full-immersion’ d’attenta selezione, sino all’applicazione dei prezzi. Non mancando prima d’una nuova apertura, di mettermi nelle vesti di supervisore, cercando di ottimizzare il tutto. Chiaramente grazie alle nuove tecnologie, lavoro molto anche tramite software, Zoom ed altre applicazioni informatiche. Basilare spiegare alle mie collaboratrici che il ritiro deve essere valutato con grande attenzione, seguendo tutte le dinamiche del caso. Questo   instaurando un buon rapporto col cliente con chiarezza, trasparenza ed estrema cortesia.”

Lei è tosta assai, mi viene spontaneo chiederle come ha creato tutto questo e cos’è, cosa rappresenta, la moda per e.…perché imperversa tutto questo gusto del nero.

“Beh…il primo negozio lo aprii 14 anni fa chiaramente facendo ricerche mirate – non dubitavamo – in merito visto che tale settore era ed è in continua espansione. La causa, chiaramente, è l’evolversi dei tempi in target diversi, in special modo nei confronti della tipologia clienti ed utenti. L’analisi odierna ha dato risultati nel desiderare non cose strane, d’estrema qualità, col capo sognato che si realizza davanti ai propri occhi facendo buoni affari. La moda. La moda per me è gioco, soddisfazione, non solo civetteria e fatto di costume. Vedere colui o colei che indossa l’abito…che so, da cerimonia mentre gli si illuminano gli occhi…mi si allarga il cuore. Forse perché vengo dal modo del sociale, fatto sta che mi gratifica e non poco nel mio ambiente, osservare persone giovani ed adulte che si sono rimesse in gioco causa separazioni, lutti, malattie etc., con tanta, tanta grinta, voglia e coraggio da vendere. Mi chiede perché lo scuro è sempre richiestissimo. Direi perché è facile, ‘lega’ bene con cinture, spille, nonostante – con questa pandemia – spiragli di colore, parlo del tessuto stesso, si stiano affacciando sempre più decisamente nel mercato.”

Anni fa mi colpì la pubblicità d’un profumo “C’è Baruffa nell’aria.”

“Ben venga! Insieme ad equilibrio e strategie mirate per l’acquisto d’ottima clientela salvaguardando il pianeta.”

Vedo che pone estrema attenzione alla coscienza ecologica.

“Certo! Fiutare il cambiamento nell’aria è basilare come appunto riutilizzare le risorse, un aspetto veramente encomiabile! Non è un caso che l’economia circolare insegna! Lo sa che vari collaboratori ci portano in vendita maglie di cachemire rigenerate, non nuove, lavorate al contempo con altre maglie che non possono essere rigenerate, eppur vendibili per il buon rifacimento del filato, delle belle magline. Creare per ricreare nella mia ottica è d’obbligo; grazie al cielo esiste un’attenzione e una filosofia di vita applicata al nostro pianeta, da non sottovalutare, aiutandoci a vivere meglio. E poi sensibilizzare le coscienze non è mai troppo!”

I grandi stilisti come vi osservano?

“Decisamente nel modo giusto visto che buona parte delle grandi firme hanno aperto un loro spazio ‘vintage’, con occhio attento all’economia. Si può spendere il giusto ammirandosi ben bene allo specchio. Il mondo è in continua evoluzione è giusta conseguenza adeguarsi.”

Adeguarsi ad ‘Okidoki’, che al nome così fantasioso e giocoso, unisce l’arte dello “star bene” e piacersi, con un semplice ‘zip’!

A cura di Carla Cavicchini

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