INTERVISTA AL PILOTA MARÍA SOL ARNEODO

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Cosa ti ha portato a diventare pilota, e quali aspetti della tua carriera ti appassionano di più?

Mio nonno e mio papà erano piloti per l’aeronautica Argentina. Mio nonno è stato parte dell’equipaggio del volo che ha attraversato per la prima volta l’Atlantico sul Guaraní II, aereo fatto interamente in Argentina.

Quindi posso dire che è un mestiere di famiglia, una passione che mi ha trasmesso mio papà.

È speciale passare ore a parlare di aerei ed esperienze di volo con mio papà.

Qual è stato il volo o il momento più emozionante che hai vissuto finora?

Credo quasi tutti i piloti che conosco sarebbero d’accordo con me, quando dico che il volo più emozionante per un pilota è il primo volo solista (primo volo soli senza istruttore o copilota). Io non sono l’eccezione, ricordo quel volo come se fosse ieri. È un mix di emozioni difficili da descrivere. Cuando si entra in pista si sente nervosismo e quasi paura, ma una volta staccate le ruote da terra ti invade una felicità immensa, si sente veramente di avere le ali.

Potresti condividere con noi quale è stato il posto più bello che hai avuto l’opportunità di visitare grazie al tuo lavoro?

Essendo pilota medio raggio, non volo su destinazioni tropicali o caraibiche come

forse in tanti credono, ma devo dire che ho scoperto tanti posti bellissimi in Europa.

Ho avuto la possibilità di visitare tante delle grandi capitali come Parigi, Londra e Madrid, ma devo dire che ho scoperto di preferite posti come Reggio Calabria, Lamezia, la Sicilia o la Sardegna.

E tornando al volo i due aeroporti più emozionanti sono senza dubbio Reggio Calabria non solo per il tipo di avvicinamento ma anche i paesaggi che circondano l’aeroporto, e London City strettamente per il tipo di atterraggio che si fa.

Come descriveresti la bellezza unica dell’Argentina e quali sono i luoghi o le esperienze che più ti hanno colpito nel tuo paese d’origine?

L’Argentina è un paese fantastico, non solo per i posti e paesaggi, ma anche per la gente e la cultura, scegliere un posto specifico sarebbe impossibile. L’anno scorso ho fatto un’esperienza in fuori strada, parte di un tour in caravana, in giro per la provincia di Neuquén. Il tipo di tour è fantastico, si fa interagisce tanto con la gente delle altre fuoristrada, si mangia insieme e ci si ferma se qualcuno ha bisogno, si diventa amici subito.

Mi sono veramente innamorata di questa provincia, particolarmente del Salto del Agrio, i colori sembrano di un mondo di fantasia.

Come mantieni l’equilibrio tra il tuo ruolo impegnativo e il tempo libero?

Devo ammettere che non è facile. Io personalmente sono pilota di medio raggio, quindi faccio voli europei, a volte fino a 4 voli al giorno. Capita anche tanto spesso di dormire fuori casa, quindi fare qualche sport che esiga giorni fissi durante la settimana è quasi impossibile.

Ma devo dire che stare in giro così tanto, ti permette di conoscere gente nuova, anche se gli equipaggi sono raramente gli stessi, al dover mangiare insieme e dormire fuori casa, ci si impara a conoscere in poche ore.

Quali sono i tuoi luoghi preferiti in Argentina che consiglieresti a chiunque desideri esplorare le meraviglie del tuo paese?

Come dicevo prima, sarebbe difficile scegliere un posto specifico.

Ma tra i miei posti preferiti ci sono Neuquén dopo il viaggio fatto l’anno scorso.

Da sempre le cascate del Iguazú ed il Calafate. Posti incantevoli, di una bellezza unica

Cosa ti ha insegnato la tua carriera di volo sulle diverse culture e bellezze del mondo, e come hai applicato queste esperienze nella tua vita personale e professionale?

Ho avuto la fortuna di fare l’addestramento per pilota in diversi paesi.

Ho iniziato negli Emirati Arabi, dove ho imparato a lasciare da parte i pregiudizi tanto diffusi sui paesi arabi e la loro cultura. Ho fatto amicizia con alcune persone locali, persone molto generose e serviziali, che mi hanno fatto apprezzare la loro cultura, molto ricca di colori e sapori.

Poi ho proseguito l’addestramento in Holanda. Gente carinissima e simpatica, strutturata il che un po’ mi ha colpito, ma ci si abitua subito ad andare da per tutto in bici.

Finendo l’addestramento, mi sono trasferita a Milano dove ora lavoro. Devo dire che la cultura italiana mi è molto vicina e familiare, quindi posso dire che mi sento quasi come a casa.

Volendo riassumere, l’aver viaggiato è vissuto in diversi paese, mi ha insegnato ad essere aperta senza pregiudizi e ad apprezzare le piccole cose di ogni posto e cultura.

Mi è sembrata una buona opportunità per concretare la mia passione. Sin da piccola sono stata circondata dal mondo dell’aeronautica e mi sento davvero privilegiata di aver avuto un’infanzia così tanto influenzata da questo mondo. Da piccola vivevo nei diversi villaggi aeronautici sempre seguendo il lavoro di mio padre e mi è sempre piaciuto.

A cura di Christian Gaston Illan

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