DOC DELLE VENEZIE: NEL 2023 PERFORMANCE POSITIVE NEL SEGNO DELLA STABILITÀ E DEL RICONOSCIMENTO DEL MERCATO

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 La DOC interregionale, pilastro del Sistema Pinot grigio del Nordest, chiude l’anno con un +2% di imbottigliamenti sull’anno precedente. Tra gli obiettivi 2024 del Consorzio il rafforzamento delle politiche di gestione dell’offerta, la valorizzazione internazionale e la fidelizzazione del mercato domestico.

A chiusura di un anno caratterizzato da difficoltà per il settore vitivinicolo nazionale, che ha visto cali generalizzati di volumi e fatturati, la denominazione di origine Delle Venezie – la seconda più estesa in Italia e caposaldo del Sistema Pinot grigio del Nordest che riunisce gli operatori della filiera produttiva di Pinot grigio di Veneto, Friuli Venezia Giulia e Provincia Autonoma di Trento – mette in archivio il 2023 nel segno della positività.

Un bilancio incoraggiante in un anno evidentemente complicato, con quasi 5 milioni di bottiglie in più sul mercato rispetto all’anno precedente, per un totale di 1.661.384 ettolitri imbottigliati nell’anno solare (fonte Triveneta Certificazioni).

Da un’analisi degli andamenti annuali rilevati dal 2018, primo anno di completa attività della denominazione d’origine, si conferma il trend che vede puntualmente superati gli 1,6 milioni di ettolitri imbottigliati, in grado di resistere alle complesse situazioni di mercato causate dalla pandemia e dalla situazione geopolitica internazionale, confermando saldamente la DOC Delle Venezie la seconda denominazione d’origine italiana per volumi.

Nel quadro generale, si rileva anche una minore disponibilità di vino ottenuto nelle precedenti annate – pari a -7% rispetto alla rilevazione al 1° gennaio 2023, che vale poco più di un mese di imbottigliamento – trend che va di pari passo con l’inizio degli imbottigliamenti della nuova stagione produttiva, testimoniato dall’utilizzo, a fine dicembre 2023, di 83.588 ettolitri di vino ottenuto dalla corrente campagna.

Oltre a mettere in luce risultati importanti  che riflettono l’ottimo lavoro svolto dal Cda del Consorzio di tutela nelle scelte di gestione,il 2024 apre un nuovo capitolo per la DOC Delle Venezie, a partire dalla recente nomina del nuovo direttore del Consorzio Stefano Sequino, che ha già reso noti i principali obiettivi dei prossimi mesi: promuovere la collegialità e rafforzare le politiche di gestione dell’offerta del Pinot grigio Delle Venezie, insistere sulla valorizzazione internazionale della DOC e, non meno importante, fidelizzare il mercato domestico.

Il Consorzio è infatti pronto a ripartire con le attività promozionali ed informative volte a rafforzare la presenza nei mercati e ad aumentare sempre più il valore identitario della denominazione in termini di qualità, cultura e territorio. Oltre a partecipare alle principali fiere di settore, a iniziare da Wine Paris & Vinexpo, ProWein e Vinitaly, la DOC Delle Venezie ha puntato i riflettori anche in Asia sud-orientale, con l’obiettivo di sviluppare nuovi network con il pubblico specializzato di buyer, stampa e professionisti del settore. Il Consorzio inoltre è oggi testimone di un percorso di crescita della percezione qualitativa della denominazione di origine Delle Venezie e di una sempre maggiore fidelizzazione dei partner commerciali esteri, che continuano a scegliere e a sostenere la sua unicità.

Sull’onda di questi dati molto incoraggianti si è svolta a Milano la conferenza stampa “Pinot Grigio Delle Venezie DOC: Analisi di mercato e strategie per il futuro” organizzata dal Consorzio Tutela Vini DOC Delle Venezie, in collaborazione con Ismea – Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare. Un primo appuntamento aperto ad operatori, aziende e stampa che ha visto la presentazione di un’indagine di mercato volta ad analizzare gli indicatori del segmento commerciale, il posizionamento e il livello di internazionalizzazione del Pinot Grigio DOC Delle Venezie, oggi il più grande modello di integrazione interregionale che include in un’unica denominazione d’origine le Regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia e la Provincia autonoma di Trento.

Un importante lavoro di ricerca e raccolta dati che è in linea con il percorso strategico di valorizzazione della denominazione di origine Delle Venezie che negli ultimi anni ha visto rafforzato il suo posizionamento a livello internazionale. Un’occasione per condividere i dati strutturali di produzione e di imbottigliamento – forniti da Triveneta Certificazioni, organismo di controllo della DOC Delle Venezie – così come del commercio estero e dei canali di distribuzione del primo vino bianco italiano per volumi d’esportazione, oltre il 95% del totale, utile per ascoltare l’importante testimonianza di tre grandi imprese associate rispetto a risultati e obiettivi a livello produttivo, qualitativo e di posizionamento nonché rispetto alle opportunità e alle criticità del commercio estero.

Sono intervenuti durante la conferenza stampa, Matteo Zoppas, Presidente ICE Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, Augusto Reggiani, Gabinetto del Ministro delle Imprese e del Made in Italy e, in rappresentanza dei tre grandi player del Pinot Grigio DOC Delle Venezie, Massimo Romani, AD di ARGEA S.p.A., Enrico Zanoni, Direttore Generale di Cavit e Franco Passador, AD di VIVO Cantine Viticoltori Veneto Orientale.

Ad aprire i lavori, moderati dal vicedirettore e firma del Corriere della Sera Luciano Ferraro, i saluti del Presidente del Consorzio DOC Delle Venezie Albino Armani.

Il Presidente ha ricordato come la DOC ha avuto e sta tuttora registrando un andamento in controtendenza rispetto ad altre denominazioni. Nonostante il calo generale del consumo di vino, infatti, la DOC osserva un trend in lieve ma costante crescita in termini sia di volumi sia di valore. Si rammenta che nel 2023 il Pinot Grigio DOC Delle Venezie ha chiuso un bilancio incoraggiante in un anno evidentemente complicato, con quasi 5 milioni di bottiglie in più sul mercato rispetto all’anno precedente, per un totale di 1.661.384 ettolitri imbottigliati nell’anno solare.

Di seguito Fabio Del Bravo, Direzione Filiere e Analisi dei Mercati di ISMEA, ha presentato l’indagine, partendo da una panoramica sulla produzione italiana di vino, a partire dai volumi della produzione e peso delle IG dal 2014 a oggi che, oltre a ribadire il calo di produzione del 23,2% dell’ultima campagna, evidenzia una positiva incidenza del potenziale vini IG sul totale che è passata dal 65% al 78% in 10 anni. I dati presentati hanno mostrato inoltre una sostanziale crescita dei vini bianchi che nell’ultimo decennio sono passati dal 47% al 62%, con un picco importante a partire dal 2021, a testimoniare il recente cambiamento dei trend di consumo. Interessanti i dati sulle esportazioni italiane di vino che, in un contesto di scambi internazionali in flessione, hanno sostanzialmente tenuto, anche rispetto ai tradizionali competitor come Francia e Spagna. Ma ancora più interessante notare come l’incidenza delle Dop sia passata dal 35% al 59% in volume e dal 52% al 67% in valore, numeri che dimostrano la sempre maggiore attenzione del consumatore nelle scelte d’acquisto.

Portando il focus sulla DOC Delle Venezie, la denominazione triveneta occupa il secondo posto del podio con quota 10% del volume totale delle prime 20 denominazioni di origine italiane – che da sole sommano il 70% del volume nazionale – seconda solo alla DOC Prosecco. L’indagine svolta da Ismea, aggiornata a marzo 2024 su un campione rappresentativo dell’intero territorio di produzione, conferma una forte adesione delle imprese al regime biologico e a schemi volontari di sostenibilità (SQNPI, Equalitas e ViVa), oltre a registrare un numero elevato di aziende che intendono aderire nel prossimo futuro.

Confermata inoltre la vocazione all’export della DOC: il 94% del campione dichiara di vendere il Pinot grigio Delle Venezie all’estero e, tra le aziende coinvolte, il 24% del campione esporta più del 90% dell’imbottigliato di Pinot grigio Delle Venezie (la quota sale al 51% se si considerano le aziende che esportano il Pinot grigio Delle Venezie per oltre il 70% della produzione). La principale destinazione del Pinot grigio Delle Venezie è il Nord America (58%), seguito dall’Europa (52%), con quote decisamente inferiori per Asia, Africa e Sud America; nello specifico il 52% delle aziende del campione dichiara di esportare negli Stati Uniti, il 39% nel Regno Unito e in Germania, il 24% nell’Est Europa, il 21% in Canada, il 9% sia in Cina che in Giappone. A chiusura dell’indagine sui mercati esteri, gli Stati Uniti restano il mercato che continua a promettere le migliori performance nel 2024, mentre tra gli intervistati si registra una notevole eterogeneità nella percezione dei Paesi potenziali e interessanti per futuro, con una ricorrenza, però, relative all’area dell’Est Europa, o a singoli Paesi appartenenti a tale regione geografica, come la Polonia.

Rispetto ai canali distributivi, i principali sono l’Horeca e i grossisti, in entrambi i casi con il 48% delle selezioni, segue la GDO con il 42% – canale in cui le aziende del campione hanno visto incrementare maggiormente le proprie vendite rispetto all’anno passato – i negozi specializzati ed il canale online, rispettivamente con il 27% e 15%.

A chiusura della relazione di Ismea si è aperto un proficuo dibattito per individuare strategie di promozione condivise e spazi di miglioramento che, oltre al consolidamento dei mercati considerati maturi, consentano di conquistarne nuovi.

A cura della Redazione

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