Ceo Roundtable on Digital Fashion > Videointerviste

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L’11 novembre è andata in scena al Four Seasons di Milano la prima Ceo Roundtable, organizzata da Fashion, a cui hanno preso parte gli imprenditori del settore moda e del digital.

Videointerviste ad alcuni protagonisti della giornata:

Marc Sondermann (Ceo Fashion), Eraldo Poletto (Ceo Furla), David Schneider (Founder and Co-Ceo Zalando), Roberto Liscia (Presidente del Consorzio Netcomm), Anton Magnani (Ceo Sutor Mantellassi), Flavio Sciuccati (Senior Partner at The European House – Ambrosetti Group), Paolo Xoccato (AD Xacus), Giovanni Meda (Managing Director Kooomo), Marco Di Dio Roccazzella (Equity Partner VALUE LAB), Enrico Roselli (Ceo La Martina Europe), Fabio Candido (Ceo Fenicia – Camicissima), Stefan Mayer (Managing Director Arvato), Maurizio Alberti (Managing Director TERADATA).

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> Interventi di apertura:

Claudio Marenzi, presidente di Smi

marenzi«La moda – ha esordito Marenzi – è uno dei primi vettori dell’e-commerce e questo canale rappresenta un’opportunità di sviluppo per tutti gli operatori di mercato, anche nel B2B». E da un’indagine svolta da Smi presso i propri associati, localizzati lungo tutta la filiera tessile-moda italiana, emergono conferme in questa direzione.

Marenzi: «L’e-commerce fa bene a tutta la filiera»

«Solo il 35% dei nostri associati – ha aggiunto Marenzi – possiede un sito di e-commerce, e questa percentuale sale al 54% se si considerano le aziende del settore a valle, quelle cioè che trattano il prodotto finito. Eppure, nonostante i numeri siano ancora limitati, il 45% del nostro panel è convinto che le vendite digital rappresenterà almeno il 20% del business entro 10 anni».

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Roberto Liscia, presidente del Consorzio Netcomm

liscia«In un mercato globale dominato dai grandi marketplace ed e-tailer – ha specificato il numero uno di Netcomm – l’Italia resta ancora fuori dai Paesi maturi per l’e-commerce, che nel caso dell’Europa sono, dal punto di vista dei ricavi su questo canale, Regno Unito, Germania, Francia, Olanda e Austria».

«Nel nostro continente – ha chiarito – gli e-shopper si aggirano sui 231 milioni, all’interno di una popolazione di 818 milioni, ma il numero di chi va su Internet è considerevolmente più alto: 565 milioni». E l’Italia? Con 16,8 milioni di acquirenti in Rete negli ultimi tre mesi e un’utenza Internet che nello stesso periodo ha superato i 30 milioni di individui sopra i 15 anni, fa tuttora parte della lista degli “emerging country” per quanto riguarda lo shopping online, al terzo posto per giro d’affari dopo Spagna e Russia e prima della Polonia.

In un ambito che rappresenta un fiore all’occhiello delle nostre produzioni, il lusso, le vendite globali online si fermano per ora al 6% del totale. Tuttavia, l’interesse verso l’alto di gamma è forte: come riporta Netcomm, per ogni immagine che i luxury brand pubblicano in Rete, si generano mediamente 10mila messaggi inviati dai consumatori, contenenti l’hashtag di questo o quel marchio.

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> Tavole rotonde:

La centralità del cliente secondo Mytheresa, Furla, Sutor Mantellassi e ValueLab

mytheresaNelle vendite online del lusso è il cliente-protagonista a dettare le strategie da perseguire. La tecnologia sempre più evoluta resta comunque uno strumento. E la targettizzazione mirata, se non addirittura la personalizzazione, fanno la differenza. Questi gli elementi clou emersi dalla Ceo Roundtable Luxury & Digital organizzata oggi da Fashion.

«Vendere il lusso online non è certo facile – ha premesso il direttore di Fashion Marc Sondermann – è un business da gestire con cura, se da un lato non mancano le incertezze, dall’altro le opportunità sono molte. Bisogna quindi individuare le strade migliori da percorrere e Mytheresa.com è un esempio d’eccellenza, con i suoi oltre 100 milioni di euro di fatturato».

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David Schneider (Zalando): «Nell’universo digital è tempo di reinventare il futuro»

schneiderIntervenuto alla Ceo Roundtable di Fashion organizzata oggi, 11 novembre, David Schneider, ceo di Zalando, ha messo in evidenza le prospettive che si aprono nel settore dell’e-commerce. Un comparto in cui tutto cambia a ritmi velocissimi e in cui tutto si può reinventare. A patto di rendere sempre più serrato il dialogo tra azienda e consumatore. “Connecting fashion with people” è sempre più la mission di Zalando.

«Sette anni fa l’online era il diavolo – ha spiegato Schneider -. Oggi tutti saltano sul treno. Ma c’è già un treno più veloce. Il mobile, che sta soppiantando l’uso del desktop, sta andando alla grande, ha cambiato i comportamenti. La gente non fa più surf tra il web alla ricerca di contenuti ma “vive” nei propri recinti personali, dove riunisce contenuti, aspetti social, musica, eccetera tramite le app».

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Per La Martina, Camicissima, Zalando, Diadora e Teradata la sfida è cavalcare il cambiamento

teradataLa digital disruption sta cambiando la fisionomia delle aziende, chiamate ad adeguarsi ai desideri di un consumatore “multicanale” e “multidevice”. Quali le sfide e le criticità in questo scenario in evoluzione? Ne hanno parlato Enrico Roselli di La Martina, Fabio Candido di Camicissima, David Schneider di Zalando, Enrico Moretti Polegato di Diadora e Maurizio Alberti di Teradata.

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