Donna Fügassa – La pazienza di far lievitare un’idea

Share:

Facebook
Twitter
LinkedIn
Email
Print
donnacover
Il bistrot Donna Fugassa, aperto a Londra in Dalston Square 7 giorni su 7, dalle 8 am alle 8 pm

Da gennaio 2016 Londra ha un nuovo indirizzo per la ristorazione. Donna Fügassa è il primo bistrot della focaccia voluto da due imprenditrici italiane che hanno preso molto sul serio una sfida che ha tutti gli ingredienti dell’eccellenza made in Italy.

Ha inaugurato a Londra, proprio a due passi da Dalston Junction, DONNA FÜGASSA, il primo bistrot della focaccia della città. Qui potrete gustare la vera “fugassa ligure” o un espresso allʼitaliana, trascorrere un pomeriggio sulle note di Mina e aspettare lʼora del tea per un cannolo alla crema chantilly che non scorderete. Lʼimpresa è di Maia Chiara Rossi e Alessia Mastroleo, due imprenditrici italiane che hanno cambiato rotta nella vita mettendo in gioco il proprio patrimonio professionale per costruire qualcosa che desse davvero soddisfazione.

Vivevo a Londra dal 2012, quello che facevo a livello lavorativo non mi bastava, così ho iniziato a pensare a un mio progetto – racconta Maia, una laurea in scienza e tecnologie ambientali con un master in economia alla Bocconi di Milano –. Senza lasciare la mia occupazione, ho costruito giorno dopo giorno la mia idea. Ci sono voluti un anno per lo studio di fattibilità, un corso in business planning a Utrecht e, poi, un socio.

Una telefonata cambia la vita. Così Alessia, consulente al Ministero degli Interni per la gestione dei fondi dellʼUnione Europea, accoglie la sfida lanciata da Maia e si lascia Roma alle spalle: “unʼottima scusa per liberarmi dal tailleur, nel febbraio 2014 ho preso letteralmente il volo”.

Da lì, il periodo che è seguito, è stato una preparazione alla nascita di questo posto che un poʼ deve la sua storia alle origini di famiglia.

[envira-gallery id=”1753″]

UNʼIDEA A 360 GRADI
“I genitori di mia mamma sono liguri – spiega Maia – mancava un riferimento per la vera focaccia a Londra. E poi avere a che fare con la cucina significava creare qualcosa a livello collettivo. Le scelte che facciamo ogni giorno sono coerenti con questa concezione, non solo lʼoriginalità dei riti della focaccia – ma anche la scelta dei partner, storie bellissime del made in Italy, dal caffè torinese Costadoro – di cui siamo i primi distributori a Londra-, alla Pasta Grano Armando, che sbarca con noi nel Regno Unito ed è in vendita per i nostri clienti”. E poi quella con Barbara Deponti, milanese di nascita che, dopo dieci anni a Parigi come architetto, a Londra si reinventa pasticcera a domicilio con il marchio Take Eat Home e oggi rifornisce il bistrot con alcune sue creazioni.
Donna Fügassa è aperto a Dalston, nel distretto di Hackney. “Il luogo che abbiamo scelto non è casuale – racconta Alessia – questa è una zona multientica che sta vivendo un rapido cambiamento di crescita. Vogliamo evitare che questo si traduca in una spersonalizzazione. Avere una forte identità significa sottolineare il legame con una precisa tradizione culturale dove il cibo e il gusto hanno un significato di condivisione e fusione”. 
Un approccio che si trova nel dna del progetto. Nellʼanno che ha preceduto lʼapertura, Maia e Alessia hanno studiato e testato il loro prodotto collaborando agli eventi organizzati dalla Libreria Italiana a Londra di Ornella Tarantola: “Le prime sfornate le abbiamo fatte per le iniziative bellissime e importanti rivolte alla comunità italiana” raccontano le socie.

4 BUSINESS PLAN PER 11 INVESTITORI
Alla ricerca della ricetta giusta, Maia e Alessia hanno continuato a lavorare al piano da presentare agli investitori di cui avevano bisogno per finalizzare il loro progetto: “Ci sono voluti 4 business plan prima di quello definitivo – prosegue Maia –. Quando ho chiamato Alessia con la mia idea pensavo a un take away. Quello che abbiamo messo in piedi nel frattempo è nato con un altro
anno di studio. A luglio 2014 infornavamo le prime focacce, a novembre registravamo il marchio. Paperplane Factory di Milano ha tradotto la nostra identità nel nome e nel logo che oggi ci rappresentano. Per raccogliere i consensi di chi doveva metterci i soldi, dovevamo dare tutti gli elementi e raccontare il nostro carattere”. Con un piano finanziario soddisfacente in mano, Maia e Alessia hanno impiegato 6 mesi per avere il sì dal gruppo di investitori che serviva a raggiungere la somma per partire: “220mila sterline. Abbiamo una partecipazione al 19,9% di una grande azienda italiana e dieci piccoli attori. È una formula di equity crowdfunding, le persone hanno investito in cambio di una quota della società. Siamo state noi a bussare a tutte le porte, il merito della riuscita lo dobbiamo alla rete di persone con cui abbiamo creato legami professionali, e non solo – prosegue Maia –, tra chi ci ha dato fiducia amici, conoscenti ma anche ex colleghi”.
Oggi, per tutelare quello che è stato costruito, le due socie di maggioranza hanno sottoscritto un patto parasociale molto severo. “Qualunque cosa accada – racconta Alessia – lʼidentità di Donna Fügassa non deve essere snaturata. Rispetto ai ruoli, solo ora iniziamo a distinguerci, io più dedita allʼattività di back office e amministrativa, Maia a quella produttiva e di legame con la comunità locale e italiana. Abbiamo entrambe una costante supervisione della strategia del format tenendo dʼocchio il nostro obiettivo di cinque bistrot in cinque anni – a partire da Londra – seguendo tutta la linea con uno standard di qualità elevato”. Una crescita importante se si pensa alla giovane età del progetto, eppure, sotto – lineano le imprenditrici: “Ciò che ci ha reso appetibili agli occhi degli investitori è stata la capacità di guardare le cose in grande”.

1, 2, 3…
Gli step per la nascita dellʼattività si sono susseguiti come nella creazione di una ricetta, bisognava individuare gli ingredienti e trovare il modo di metterli insieme: “Ci serviva un maestro. Abbiamo scoperto i forni OEM del gruppo Ali, unʼeccellenza italiana che poi abbiamo voluto in negozio. Grazie a loro abbiamo seguito un corso con un maestro panificatore di Recco. Intanto a
Londra, cominciavamo gli aspetti pratici, lʼavvocato, il commercialista- alcuni ancora ci seguono.

1. La registrazione della società si può fare on line, come il corso per la somministrazione alimentare sul sito food.gov.uk.

2. La parte più complessa ha riguardato la location, siamo state noi a trovare lʼannuncio, dopo la trattativa del Premium – che è il costo per subentrare al precedente contratto di affitto –, è bene avere un buon avvocato per la negoziazione del contratto.

3. Poi lʼarchitetto, il nostro consiglio è di affidarsi a un professionista specializzato nel settore”. Con dedizione assoluta, nel giro di altri sei mesi sono arrivate a quello che qui oggi trovate
sette giorni su sette. Ci sono poi gli aspetti fiscali, ad esempio i molti soci di minoranza residenti in UK godono di garanzie sullʼinvestimento.

Oggi da Donna Fügassa trovate soprattutto staff italiano “la clientela si divide tra nostri connazionali e inglesi – per questo abbiamo imparato i modi del caffè allʼanglosassone ”. E poi, un angolo dedicato allʼarte e alla creatività del Belpaese, come con “Lʼarte Pinguina” del genovese Massimo Fenati. Infine, lʼentusiasmo di chi ammette: “Londra è una città difficile, ma sa ripagare gli
sforzi che, in questo momento, si traducono in moltissime ore di lavoro al giorno”. Con un sorriso che non abbiamo mai visto andare via.

donnafugassa.co.uk

 

Possono interessarti anche..

SCENARI IMMOBILIARI

Nella terra di mezzo – Presentazione Rapporto 2024 sul mercato immobiliare commerciale | Milano, 7 marzo 2024 SCARICA IL PROGRAMMA