Le 5 strade della creatività: come si sviluppa l’idea del secolo (2a parte)

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5 percorsi che hanno portato allo sviluppo di idee che hanno cambiato la vita di tutti: Airbnb, PayPal, Uber, Technogym e Ryanair.

Quanti modi ci sono per far nascere un’idea rivoluzionaria? Infiniti, si potrebbe rispondere. Nello scorso articolo (5 modi per trovare un’idea) abbiamo valutato cinque possibili strade da imboccare per chi ha la voglia e la determinazione di lanciare un nuovo business.
Ora cerchiamo di ispirare la vostra fantasia con altri cinque percorsi che hanno portato allo sviluppo di idee che hanno cambiato la vita di tutti: Airbnb, PayPal, Uber, Technogym e Ryanair.

1. Mescola idea in campi diversi
Qual è il legame tra la sharing economy, l’economia della condivisione, e il settore alberghiero? È un po’ da questa riflessione che nasce la startup degli affitti brevi, Airbnb che secondo Fortune oggi ha un valore di 30 miliardi.
La storia che porta alla nascita del servizio è davvero curiosa e si sviluppa nel 2007 in un appartamento nel quartiere di South Market a San Francisco. È qui che vivono due designer, Joe Gebbia e Brian Chesky, che sono a corto di soldi e non sanno proprio come pagarsi l’affitto. I due allora si ingegnano per trovare una soluzione. A San Francisco in quei giorni c’è un evento, gli alberghi sono tutti pieni e pensano di ospitare persone nello spazio in più dell’appartamento, facendole dormire su materassini gonfiabili (da questo dettaglio nasce poi anche il nome della startup).
Come sono andate le cose lo sappiamo. Oggi molti di noi usano il servizio per affittare lo spazio in più in casa e remunerare, oppure come viaggiatori per risparmiare rispetto alle tariffe alberghiere.
Cosa insegna la loro storia? Che le migliori idee nascono dalla mescolanza di cose nuove, il trend della sharing economy dove tutti possono condividere auto, appartamenti, garage, oggetti e guadagnare, e settori tradizionali, come appunto quello alberghiero che sono spesso incapaci di innovarsi al loro interno.

2. Collabora
La collaborazione è alla base di ogni azienda di successo. Cosa sarebbe stato Steve Jobs senza Steve Wozniak? O Bill Gates senza il fido Paul Allen?
Ci sono poi storie molte emblematiche su come la collaborazione, più della competizione, sia servita a creare business di straordinario successo.
Prendiamo il caso di PayPal. Forse non tutti sanno che le origini del progetto sono legate a Elon Musk che con la startup, allora chiamata X.Com, pensa a un servizio che permettesse di pagare online in pochi click senza dover digitare le credenziali della carta di credito, ma inserendo una semplice email.
X.Com conosce anche una buona dose di successo, fino a quando un altro startupper, Peter Thiel, lancia un servizio simile, chiamato Confinity.
Le due startup iniziano a farsi una competizione spietata, almeno nella prima parte della loro storia. Ma la concorrenza finisce per fare male a entrambi. Allora cosa succede? Scelgono la via della collaborazione, fondono le loro compagnie e mettono insieme i punti di forza di entrambi (il canale pagamenti di Confinity è migliore, X.Com ha diversi prodotti bancari da offrire e più soldi).
Dalla loro fusione nasce PayPal, che poi viene venduto a eBay per 1,5 miliardi, rendendo miliardari Thiel e Musk.

3. Riduci operazioni complesse in semplici
«Less is more», spiegava Steve Jobs, ovvero “meno è meglio”. Una regola generica per le idee di business rivoluzionarie sta nella capacità di rendere semplici operazioni complesse e noiose. Pensate a quando, prima dell’invenzione del mouse da parte di Douglas Engelbart, si era costretti a muoversi sullo schermo usando i tasti direzionali della tastiera.
Andando più avanti nel tempo, ci sono tanti casi di startup di successo che hanno fatto della semplicità una delle chiavi del loro successo.
Come Uber, la startup che ha creato servizi paralleli a quelli dei taxi, e oggi vale 66 miliardi, secondo CNBC. Come è nata l’idea a Travis Kalanick , il fondatore? In un modo estremamente semplice. Kalanick racconta di essere a Parigi quando sotto la neve cerca un taxi. Fa freddo. Per quanto provi a trovarlo non ci riesce. Allora pensa che in un’epoca in cui tutto è così veloce, eravamo nel 2008, fosse assurdo che non era possibile prenotare un taxi semplicemente digitando due tasti su uno schermo, come avviene con un’App, per esempio.
Da lì l’idea di Uber che punta proprio sul digitale per distinguersi dai servizi di trasporto tradizionali. Cosa ci insegna? Che “semplicità” significa favorire l’accesso a un servizio e aumentare il bacino potenziale dei consumatori. Un business troppo complesso, al contrario, allontana perché viene recepito dal pubblico come inaccessibile.

4. Pensa a un pubblico specifico (e miglioragli la vita)
L’Italia popolo di inventori. Anche noi abbiamo molto da raccontare sulla nostra capacità di creare prodotti innovativi. Un bell’esempio è sicuramente quello di Nerio Alessandri. Per chi non lo conoscesse è la mente di Technogym, chi di noi non ha usato uno dei suo attrezzi ginnici in palestra?
La storia dell’azienda risale agli anni Ottanta, quando Alessandri ama tenersi in forma in una palestra di Gambettola, paesino in provincia di Cesena.
All’epoca le palestre sono luoghi spogli, con pochi attrezzi. Allora Alessandri, diplomato in disegno industriale, decide di usare il suo garage per creare attrezzi più divertenti da usare. Il primo strumento che crea è l’hack squat.
Oggi l’azienda Technogym crea macchine ginniche e le esporta in più di 100 Paesi al mondo, 2mila dipendenti e 14 filiali. Recentemente si è quotata in Borsa.
Come può aiutarci il suo esempio? Molte grandi idee nascono pensando alle esigenze di un pubblico specifico di persone. Prima di pensare a quale idea, studia il settore e la nicchia di interesse e capisci quali sono le reali necessità degli attori coinvolti.

5. Rendi economico quello che è costoso
Questa è una regola che vale sempre nel settore digitale e per estensione in tutti i business. La competizione si vince spesso puntando su un prezzo minore, pur mantenendo una buona qualità.
Un esempio chiaro a questo proposito è quello che ha come protagonista Michael O’ Leary, l’attuale amministratore delegato di Ryanair, la celebre compagnia aerea irlandese. Prima di raccontare l’idea rivoluzionaria di O’ Leary vale la pensa spendere due parole sulla sua straordinaria carriera, ex barista ed edicolante, è riuscito a diventare amministratore delegato di una delle più importanti aziende europee. Cosa ha portato di innovativo? I voli low cost, che sono la caratteristica che ha reso l’azienda così conosciuta in Europa.
O’ Leary scopre i voli low costi in un viaggio negli Stati Uniti e pensa di importare il modello nella sua azienda. Nel 1993 punta tutto su una strategia di riduzione dei costi, rinegozia i contratti con le aziende fornitrici di carburante, elimina i costi più alti (nel marketing e nelle assicurazioni) e abbassa gli stipendi dei piloti. E poi trova altre soluzioni geniali, come la possibilità di acquistare biglietti con tariffe ridotte anche con un giorno di anticipo rispetto al viaggio.
Queste misure gli permettono di salvare la compagnia aerea dallo spettro del fallimento. Come lo ha fatto? Studiando bene le sacche di spreco dell’azienda (o di un mercato) per offrire vantaggi ai consumatori.

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