La grande sfida che l’UE si propone è addivenire a un'”economia climaticamente neutra” entro il 2050. Per raggiungere questo obiettivo necessita di investimenti annuali addizionali tra euro 175 e 290 billion.
Una sfida molto impegnativa e prioritaria che richiede soluzioni globali che non possono prescindere dall’allineamento giuridico tra i paesi, specialmente su temi volti a:
- aumentare la finanza sostenibile, per colmare il gap di risorse necessitanti
- garantire mercati compatibili per gli Asset finanziari sostenibili senza frammentazione tra Stati stranieri
- realizzare economie di scala favorendo le sinergie
Il cambiamento climatico genera benefici al business
I benefici associati riguardano gli investitori, ma anche il business in generale.
Basti pensare alla più ampia scelta di progetti e prodotti finanziari green oriented necessari a soddisfare una domanda di sostenibilità che cresce velocemente.
I Regolators di tutti i Paesi dell’EU sono chiamati a realizzare normative allineate che favoriscano:
- nuove fonti di approvigionamento, attraverso il mercato dei capitali e il settore finanziario mondiale
- una strategia di lungo periodo per raggiungere entro il 2050 un’economia a carbone zero
- una finanza sostenibile all’interno del mercato di capitali unico
- piani di investimenti (es. Horizon 2020)
- economia circolare
- natural capital management (aria, acqua, terra, biodiversità)
Il cambiamento climatico è sempre più considerato un rischio finanziario per le aziende
L’impatto delle attività delle aziende sull’ambiente non può essere ignorato, vi sono ancora margini di miglioramento ad esempio sulle informazioni relative all’impatto delle proprie attività sul clima divulgate dalle aziende. La condivisione di buone prassi e di pratiche invece da evitare, aiuta tutti gli operatori a migliorare i report aziendali relativi all’impatto della propria attività sui cambiamenti climatici (climate-related reporting (PTF-CRR).
Report che sono di grande interesse anche per gli investitori, i quali prendono sempre più in considerazione i temi legati al clima nelle loro decisioni di investimento.
Infine il climate-related reporting contribuisce all’obiettivo del piano d’azione della Commissione europea di stimolare e aumentare i finanziamenti per l’economia sostenibile (ovvero spostare i trilioni).
Nuovi rischi e sfide per le società
Dal punto di vista aziendale, il cambiamento climatico presenta una nuova e maggiore gamma di rischi e con essa nuove e più ampie sfide alla governance organizzativa e al modello di business.
Molteplici i fattori di rischio connessi al cambiamento climatico “sofferti” o generati dalle aziende: tra i primi, eventi meteorologici estremi, uragani, alluvioni, aumento del livello di mari e fiumi, scarsità o aumento del costo del materie prime, grave siccità che causa carenza di fornitura idrica ecc; tra i secondi, utilizzo di fonti di energia non rinnovabili, rilascio di CO2 e di altre sostanze inquinanti nell’atmosfera, utilizzo intensivo del terreno, riduzione della biodiversità ecc.
Gli Auditors al fianco del Management
Al cambiamento climatico, due sono le possibilità di risposta da parte delle aziende: una è la mitigazione dei cambiamenti climatici, riducendo le attività che hanno effetti negativi sull’ambiente, e l’altra è l’adattamento e la trasformazione degli effetti, concreti o previsti, del riscaldamento globale in opportunità. In entrambi i casi gli Auditors, forti del know how in termini di Risk assessment, processi e monitoring, possono dare un contributo significativo per vincere questa importante e vitale sfida.
Quattro gli obiettivi per gli internal auditor nell’affrontare i rischi del cambiamento climatico: la conformità alla legge e ai regolamenti, la verifica del raggiungimento degli obiettivi definiti dall’azienda, la corretta attuazione del piano di mitigazione e la responsabilità del sistema di reportistica e misurazione. 5 le fasi in cui si articola l’approccio con cui gli auditor interni possono concentrarsi per affrontare i rischi associati ai cambiamenti climatici e alla sostenibilità ambientale: l’azienda è consapevole dell’impatto del cambiamento climatico?; come i rischi legati al cambiamento climatico vengono valutati?; come vengono definite le priorità?; come si passa dall’identificazione dei rischi all’audit?; lo staff di audit è adeguato? Attraverso ciascuno di questi passaggi, i revisori interni possono mettere in discussione e analizzare l’organizzazione, ma anche passare dall’identificazione dei rischi alla verifica e quindi affrontare le relative sfide. A tal fine sarà importante un dialogo continuo e una stretta collaborazione con le altre funzioni aziendali.
Per quanto riguarda il cambiamento climatico, è di fondamentale importanza concentrarsi sulla frequenza, l’esposizione e l’intensità dei rischi. È necessario combinare i tre aspetti per valutare adeguatamente il rischio. Troppo spesso la sostenibilità è tralasciata dall’equazione, occorre in particolare guardare all’ecosistema in cui l’azienda opera nel suo insieme e considerare come hanno luogo le interazioni con lo stesso e le reciproche influenze.